domenica 25 ottobre 2015

La morte della finanza personale? Sì e no

Cosa sta facendo il duo Economa&Radioamatore in questi giorni? L'impianto elettrico, sostanzialmente, ma anche scoperte fantasmagoriche tipo che il pavimento di casa non era in piastrelle, ma in cotto fiorentino. 

Il duo visiona, compara, studia, compra su internet con risparmi del 40%, compra in negozio quello che è meglio toccare con mano, e non vede l'ora che i lavori siano finiti per traslocare. Il fatto che siano in possesso virtuale della sola cucina potrebbe terrorizzare i più, ma non noi.


L'Economa inoltre non riesce a togliersi dal cervello il ritornello di Pressure off, e non è bello, perché non le succedeva dai tempi di White Lines (che ha anche il video stilisticamente simile), poi si è resa conto che sono passati venti anni ed ha avuto una crisi esistenziale. 

A parte questo, entriamo in argomento prima che il titolo rientri nella categoria "Picture is unrelated": qualche giorno fa, prima di crollare alle nove di sera, l'Economa ha letto un articolo, ripreso da Dagospia, ma originariamente su "Il venerdì di Repubblica". Il pezzo riguardava i guru della finanza personale statunitensi (di cui ho letto soprattutto i blog, in passato), spuntati come funghi durante i primi anni della crisi (triennio 2007/2010, in sostanza) e le cui tecniche pare che alla lunga distanza si siano rivelate fallimentari (poco scientifiche e troppo faticose, in sostanza).

Allora ho deciso che è giunto il tempo di ritornare sull'argomento finanza personale in maniera più frequente. Perché da quando ho iniziato il blog sono cambiate, economicamente e socialmente parlando, tante, troppe cose e quello che poteva sembrare un problema lontano si è avvicinato prepotentemente aggredendo un sistema, quello italico, ancorato ad un modello che si sta disgregando.

Avevo accennato a qualcosa qui, ma mi sono resa conto che dobbiamo ancora parlare.

E ora scusate, vado a contare i buoni Amazon presi con i sondaggi perché voglio fare qualche acquisto on line. Mica crederete che abbia rinunciato a concorsi e campagne varie, vero?