domenica 14 dicembre 2014

Principesse, fiabe, Econome

Non le ho mai sopportate.

Quelle che oggi sono diventate le Principesse Disney e che ai miei tempi erano le protagoniste delle Fiabe Sonore Fabbri che uscivano dal mio mangiadischi rosso. 

Non le capivo. 

Eh sì, che ero ossessionata da una fiaba. 

Mi ricordo all'asilo, in un momento di gioco nel grande salone illuminato a piano terra, in piedi, a raccontarla. Era bello, perché gli altri bambini non la conoscevano, di solito il repertorio era la triade "Cappuccetto Rosso-Cenerentola-Biancaneve". 

A me ne piaceva un'altra.

Era buffo essere l'unica bimba a non volere essere la Principessa con il vestito da sera (vedevo anche tutti i robottoni giapponesi quindi ero perfettamente coerente con me stessa) ed ad ammirare una simpatica canaglia. 


Sarò stata normale ad essere l'unica fan sfegatata de "Il Gatto con gli stivali"?

sabato 6 dicembre 2014

Ricette furbe: le Economa polpette di tonno (al sugo di pomodoro)

Ogni tanto capita. Sei a casa, devi imbandire (vabbé, avete capito) qualcosa per cena e non sai cosa fare. Tempo per far la spesa: nessuno, quindi cosa c'è in casa? 

Tonno
Majonnaise austriaca ad alto tenore di grasso (GIURO, in Austria ci sono tre tipi di majonnaise a crescente tasso di pericolosità), o Majonnaise normale
Pan grattato
Limone

Per il sugo
 
Passata di pomodoro
Cipolla
Olio
Peperoncino
Sale
Zucchero

Forte dell'esperienza dei Burgers di tonno in scatola dell'Araba Felice (lo sapevate che il suo blog è appena diventato un sito? No? Sapevatelo) ho creato il mio mostro (per due persone) con:

3 scatolette di tonno da 80 grammi (due all'olio ben scolate e una al naturale)

Il resto degli ingredienti va rigorosamente ad occhio.

Fatevi aprire il tonno dal Radioamatore di turno, sgocciolatelo benebenebene ed inseritelo in una ciotola. Sminuzzatelo con un cucchiaio di legno, aggiungete la majonese (era circa un cucchiaio), un po'di succo di limone e mescolate a crema. Aggiungete il pan grattato pian piano e se necessario aggiustate di sale; dovrete avere un composto abbastanza asciutto, ma modellabile. Per l'appunto, modellate quattro polpette della grandezza di un mandarino.

Lasciatele al fresco, ed in una capiente padella preparate un sugo di pomodoro abbastanza liquido. 

Ora avete due opzioni:

Brave persone: rosolare delicatamente le polpette per qualche minuto nell'olio, e far loro terminare la cottura nel sugo.

Economa: cuocere direttamente le polpette nel sugo, girandole un paio di volte con l'aiuto di una paletta.

Son piaciute. Infatti non ho la foto.

sabato 29 novembre 2014

Let's get this show on the road

Oggi un post di Iomemestessa ha dato il "La" allo smisurato ego dell'Economa (o alla sua mai sopita voglia di scrivere) e confesso anche io: da brava guidatrice, io ho una bestia nera. I parcheggi riservati ai titolari di contrassegno invalidi.

Già l'Economa tende ad essere bellicosa di suo, con l'argomento diventa una belva. 

Alla verde età di .... svariati anni, per la prima volta ha chiesto un appuntamento con un sindaco a causa di una serie di articoli apparsi sui giornali locali sull'argomento, sindaco che ad un certo punto aveva un lampo di terrore negli occhi. Lampo che conosco bene, dato che è quello che dardeggia negli occhi di chi si trova a discutere con una pacata Economa che sull'argomento ha una conoscenza a dir poco enciclopedica. 
Quindi, belli miei, ritirate l'idea di riservare degli stalli a persone su sedia a ruote: aumentatene il numero e fate le (ancora assenti) corsie per favorire entrata e uscita delle persone con disabilità motorie, ma non fate vaccate non previste dal codice della strada. E tu, commerciante che affermi che bisogna togliere i posti riservati per far spazio ai parcheggi normali altrimenti non hai clienti, sei un genio del male. Ti sta per assumere la SPECTRE.

Partiamo subito dal primo argomento: tu, che usi il contrassegno di tuo nonno morto/in coma/emigrato alle Barbados per parcheggiare la tua auto a sbafo, devi essere colpito da enterite cronica esplosiva. 

Ma anche tu, che ti permetti di giudicare a colpo d'occhio se una persona ha diritto o meno ad essere parcheggiata contrassegnomunita nell'apposito stallo, devi fargli compagnia.

Assieme a quello che si permette di obiettare che la tua macchina è troppo di lusso per trasportare il titolare di contrassegno (e sia mai che lo stesso sia il proprietario nonché guidatore della stessa!!!).  Mandagli pure il vigile, ma se il titolare è a bordo, l'unica cosa che ottieni è una figuraccia di dimensioni epiche. E in Corso Italia a Cortina, in Audi, ci parcheggiamo a nostro piacimento (sempre rispettando quanto prevede il CdS). E se non stai zitto la prossima volta ci veniamo in Ferrari.

E tu, che obietti: "Ma era solo per un attimo!" devi trovarti la multa, i punti sulla patente decurtati e Nelson dei Simpson che ti ride in faccia.

Detto questo, ho notato che in PaesinoMontano debbono un po'aggiornarsi: dato che in ProvinciaDiCapitale il problema è noto da decenni, Sindaci e Forze dell'Ordine hanno una sensibilità all'argomento assai più acuta. Un po'è la tipica delicatezza dell'abitante del luogo, capace di "farsi fiancata e gomme" dell'auto incautamente parcheggiata senza contrassegno, un po'è che la civile convivenza si è pian pianino raffinata (un mio amico ha ottenuto a suon di multe che il gentleman abituato a parcheggiare nel suo stallo riservato perdesse definitivamente l'abitudine), sta di fatto che se chiami un vigile per denunciare un abuso, il vigile viene e appioppa multe con decisione e soddisfazione.

Qui in PaesinoMontano, il vigile ti guarda stupito. 

Dato che siamo nello stesso luogo che d'estate sacrifica gli unici due parcheggi riservati al centro del paese per fare la fermata del trenino turistico e non pubblicizza la gratuità dei parcheggi in un noto luogo turistico in cui la sosta costa 24 euro, voi cosa fareste?

sabato 22 novembre 2014

Kim

Ho inanellato una serie di vincite ai concorsi.

Il Radioamatore ormai si rivolge a me con il nomignolo di Kim.

Il che non è bello. 

domenica 19 ottobre 2014

Il Radioamatore, Trnd, Zalando e i buoni sconto

Abbiamo già parlato in passato di Trnd, è la community di marketing partecipativo più grande d'Europa (i mitologici sei chili di cioccolato sono ancora nel mio corazon).

Grazie a Trnd il Radioamatore potrà testare i servizi di Zalando:  ha ricevuto un buono da 25 euro da spendere sul sito.

Zalando è una piattaforma di shopping online che permette di fare shopping dove e quando si vuole, comodamente a casa propria o dal proprio smartphone e tablet.  Le sue caratteristiche?

• Spedizione gratuita.
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• Rimborso gratuito e veloce. 


Zalando è il negozio online con il più vasto assortimento di scarpe e moda in Europa, consentendo di scegliere tra più di 1.500 brand e più di 100.000 prodotti.
Zalando è online in Italia dal 2011. 

Il Radioamatore vi offre la possibilità di testare i servizi Zalando rendendoli ancora più convenienti. Come? Sono a disposizione 5 buoni sconto del 20% per i vostri prossimi acquisti su Zalando.

Ne volete uno? Scrivete la vostra mail nei commenti, ai più veloci il premio! 

sabato 4 ottobre 2014

Is a magic number

Partiamo subito dalle campagne andate a buca:

  • Desiderimagazine e Mastrolindo: cannate sia io che mia madre.
  • Desiderimagazine e Head and Shoulders: idem con patate.
  • Trnd e Refilly: questa volta a farmi compagnia nel fallimento è stato il Radioamatore.
  • Zzub e invita i tuoi amici: ritenta, sarai più fortunata.

MA

Zzub e Boots Solei Sp: Yessssss
Share your Zzub: Yessssssss
Zzub e #noncelapossofare: SuperYessssssssssss, perché abbiamo vinto in due

Ritratto di un'allieva che ha superato la maestra

E per di più il Radioamatore è stato preso per TRND Zalando.

Un settembre di tutto rispetto, direi. 

Ah, vi avverto: se ci bocciano entrambi per Loacker io piangerò parecchio. Incrociate le dita per noi?

domenica 21 settembre 2014

Perché si diventa Econome? Gli ultimi quattro giorni.

"Economa, accidenti, il corriere ha suonato alle otto del mattino e siamo dovuti scendere a ritirare NOVE buste"

L'Economa aveva letto la strana e mail del giorno prima, anzi, le NOVE strane e mail del giorno prima; le aveva scambiate per spam, prima di capire che erano la tracciatura di una serie di pacchi. Solo che si era scordata di avvertire i Parentes che quindi si sono trovati non preparati.

"Sono buste o pacchi?"

"Buste, buste. Ieri sono arrivati due pacchi dalla Mamma del Radioamatore"

"Di che dimensioni?" 

"Sono piccoli e leggeri e vengono dalla Ferrero"


"Ah, i due palloni mancanti del concorso dei Mondiali, bene, bene. Lo sapete che con i buoni vinti con la Henkel sono riuscita a prendere i flaconi di Dixan in offerta e due confezioni di Pril?"

Vedete la busta bianca a sinistra? Contiene detersivo per piatti in superofferta

"Ancora detesivo, basta!"

"Allora non vi dico cosa contengono le buste! Dovrete aspettare."

Dopo due giorni le bustone del corriere erano nelle mie manine. Sono state aperte, differenziate con cura e messe in posa, come delle grandi dive. In realtà non si sono fatte attendere troppo ed è sempre bello averne qualcuna sotto mano. Di cosa si trattava? 

Carta acquisto da cinquanta euro!

Erano carte acquisto vinte con Nivea. Vi faccio vedere anche le altre otto sorelline. 

E son bei momenti.

martedì 16 settembre 2014

ZZUB e "Invita i tuoi amici"

Ricordo a tutti la campagna Zzub "Invita i tuoi amici", attiva fino al 22 settembre. Questo è il mio referral, per maggiori spiegoni vi rimando al post ;)

Su, che sia io che LaVostraProf siamo in ballo! Non fateci fare brutta figura!!!

domenica 14 settembre 2014

Zzub e #noncelapossofare. Winter is coming

Dieci giorni fa abbiamo iniziato a pianificare le scorte invernali; detto così, sembriamo un gruppo di persone in attesa del millennium bug, solo un pochino fuori tempo.

In realtà una favorevole congiuntura di offerte speciali e mezzo di trasporto capace disponibile ha fatto in modo che potessimo pensare all'inverno con una certa calma. Il che, se si abita in un posto con la simpatica tendenza a riempirsi di neve e ghiaccio da dicembre a marzo, ha un certo senso. 

Sarà un inverno lungo e rigido: non parlo del meteo, ma di una serie di circostanze che ci sta convincendo a prendere tutte le misure necessarie con più impegno del solito, altrimenti #noncelapossofare

Come ci siamo organizzati? Io sto monitorando i prezzi dei beni di consumo che "vanno" di più a casa nostra. Quando un prodotto è al prezzo offerta ottimale, lo compro, magari usando i buoni (buoni Foresta, buoni pasto, buoni omaggio, buoni sconto). La mia short list (si parla di prodotti di marca) è questa:

  • Quadripacco maxi rotoli carta igienica: 1,99 euro se di marca, 1,49 se a marchio del supermercato
  • Latte UHT: 69 centesimi
  • Shampoo e balsamo: 1,99 centesimi (a prezzo pieno, la marca che compro di solito costa 3,49, cumulando offerte e buoni sconto sono arrivata a prenderli a 49 centesimi alla confezione)
  • Detersivo liquido per lavatrice: tutto buono se il flacone da 22 lavaggi scende sotto i tre euro e mezzo (stesso discorso dello Shampoo: trovato a 3,40, due euro di sconto, totale 1,40 contro i cinque e fischia soliti).
  • Detersivo per delicati: flacone maxi a 2,99 euro.  
  • Bagnoschiuma: anche a 99 centesimi, di marca, confezione di docciaschiuma da 200 ml.
  • Dentifricio: dai 99 centesimi all'euro e quaranta, dipende dalla quantità.
  • Detersivo concentrato per piatti: 99 centesimi, della marca cara al Radioamatore
  • Parmigiano o Grana: stagionatura "media" (12 o 18 mesi) dagli 8,9 euro al chilogrammo in giù.
  • Coca Cola: bipacco a 1,99 euro.
  • Acqua minerale frizzante: 0,25 a bottiglia.
  • Banane: 99 centesimi al chilogrammo.
  • Mele: 1,29 al chilogrammo. 
  • Patate e cipolle: 19 centesimi al chilogrammo, in Austria (eh, questa non è per tutti).  

Eccetera. 

E'una tecnica fattibile, basta iniziare con una somma (dai cinquanta ai cento euro) per approfittare delle prime offerte, poi il resto viene da solo. Si acquistano grosse scorte in superofferta di prodotti non deperibili e si rinnovano man mano quando l'offerta riappare (ad esempio, il detersivo per piatti va in offerta in una data catena due volte l'anno). Ogni due settimane confronto on line i volantini, e cerchio ciò che fa al caso mio: verifico i coupon e vai. Se si è proprio bravibravibravi (e noi lo siamo, vero?) si mettono nel fondo-offerte i soldi risparmiati (i buoni, la differenza tra il prezzo pieno e quello pagato) e si incrementa il malloppo. Arrivati ad un tot (150 euro, più o meno), il resto andrà nel barattolo dei risparmi. 

Qualche giorno fa mi sono arrivati i due buoni vinti con questa iniziativa: sto aspettando che entri in offerta il detersivo per lavastoviglie (che regalerò a Natale) per ritentare di nuovo il colpaccio. I detersivi in generale ormai si rigenerano: a forza di iniziative e concorsi, li prendo gratis o quasi cumulando il possibile e l'immaginabile. Sto distribuendo alle mie cerchie prodotti su prodotti: una volta vinto il concorso, mi serve nuovo spazio per altri acquisti. E shampoo, bagnoschiuma e detersivi vari servono a tutti.

Sto aspettando altre carte acquisto vinte con Nivea: andranno benissimo per comperare i prodotti freschi.

Winter is coming: celadevofarcela. 

sabato 13 settembre 2014

#zzub e #noncelapossofare. No comment

Confezione di bocconcini ratticidi. Ma con ingredienti naturali. #noncelapossofare


Zzub e #noncelapossofare: cura dei capi

Ieri abbiamo parlato del delicatissimo momento del bucato. Oggi passiamo ad una miscellanea di consigli di cura per i vestiti.

Il primo è il più difficile: siate ordinati (il che, per me, equivale al #noncelapossofare). Non c'è nulla di peggio del ritrovare una camicia che voi avevate amorevolmente stirato, e con fatica, piena di grinze dovute alla mal cura con cui era stata riposta. Purtroppo più un tessuto è sintetico meno è difficile la sua cura, ma cotone, lino, lana e tessuti naturali fanno bene alla pelle e meno sono tinti e meglio è.

Ogni mese io apro i cassetti dei vestiti, li svuoto, ripiego i capi e li ripongo in ordine (a volte si tende ad accumulare la maggior parte delle maglie nel cassetto più in alto, garantito al limone). Ad ogni cambio di stagione metto i foglietti contro le tarme. Sciarpe, guanti e cappelli sono riposti a parte; li tiro fuori solo quando è il momento (foulards e simili li uso praticamente tutto l'anno). 
Se trovate un buco su un vestito/calzino/canovaccio rammendatelo prima di metterlo a lavare: impedirete all'odioso foro di ingrandire le sue dimensioni. Usate le grucce adatte al capo quando appendete i vestiti nell'armadio: gonne, pantaloni e camice hanno esigenze differenti. Lavate le borse lavabili, spolverate quelle spolverabili secondo le istruzioni. Anzi, ogni tanto svuotate le borse, verificate che nelle tasche non ci sia più nulla e rovesciatele: non potete capire come i fazzoletti di carta riescano a rilasciare peluzzi in quantità! Di come attaccare i bottoni, abbiamo già parlato.

Le scarpe: prima di riporle a fine stagione, fatele passare dal calzolaio se ne hanno bisogno. Non c'è nulla di peggio di una scarpa malmessa al momento del bisogno; quindi riponetele anche già spolverate e lucidate. Il cuoio trattato con cura dura di più, quindi straccio, crema ludidante e nutriente e spazzola il più spesso possibile. Io sono anche maniaca dei lacci: quelli in tessuto li lavo spesso (con il sapone da bucato, ovvio); lo scamosciato è di difficile manutenzione, ma uno spray impermeabilizzante può aiutare.

I cassetti della biancheria personale sono sempre un dramma: riponete le calze in nylon nelle bustine (io le lavo a mano e le appendo con cura ad asciugare) per evitare che si smaglino. I reggiseni non dovrebbero mai essere conservati con una coppa ripiegata nell'altra (consiglio di una commessa di un negozio di lingerie). I calzettoni tendono a spaiarsi, e questo lo sappiamo: ripieghiamoli in modo tale che rimangano sempre assieme. Se ve lo chiedete no, l'elastico non si rovina. 

Io non uso profumabiancheria, ma se amate il genere scartate una saponetta e mettetela nel cassetto: quando sarà il momento trasferitela al bagno e sostituitela con una nuova. Il sapone terminerà la sua maturazione e durerà di più anche se usato spesso. I gessetti scolastici sono invece ottimi assorbi umidità. 

Quali sono le vostre dritte? 


venerdì 12 settembre 2014

Zzub e #noncelapossofare: il bucato

Io me lo ricordo lo sguardo di mia madre, quando mi lasciò nelle mani del Radioamatore: gli occhi dicevano "Poveretto, come sei capitato male".

Quando dopo qualche tempo, per scherzo, le dissi che avevo bruciato una camicia del Radioamatore con il ferro da stiro, non dubitò un attimo che non fosse vero.

#noncelapossofare

Insomma, non è che si fidasse molto delle mie doti da casalinga, e forse qualche ragione ce l'aveva, ma a tre anni e fischia di distanza posso dirlo con orgoglio: danni con il bucato, non ne ho fatti.
I primi tempi il dover caricare una lavatrice era un dramma: lavavo solamente i colori identici assieme, a trenta gradi, con i foglietti. Ora sono molto più elastica, ma qualche consiglio posso darlo a ragion veduta. 

Il detersivo: niente scorciatoie, più i detersivo è "di marca", meglio lava. Il malefico (e meraviglioso) Dash Ecodosi Pods 3 in 1 per cui feci una campagna in cui si prevedeva la distribuzione dei campioni ha creato un'orda di dipendenti. Costa un casino, ma ne val la pena. Le pods le uso solamente a pieno carico ed ho imparato ad inserirle in un capo da lavare (in un calzino, nella tasca dei pantaloni...). A volte la "pastigliona" tende ad incastrarsi alla guarnizione dell'oblò, con ovvie conseguenze sul bucato. Per il mezzo carico uso il detersivo liquido, e la mamma del Radioamatore, grazie ad una serie di offerte, è tornata anche ad usare il fustino in polvere per le alte temperature. Da vera esperta dice che per i panni "robusti" e bianchi è ancora migliore.

L'ammorbidente: non lo uso, mi è capitato di provarne uno dall'ottimo profumo, ma non ne vedo i veri vantaggi. Idem per i vari additivi (sbiancanti, igienizzanti...); uso invece i foglietti acchiappacolore, anzi, ne uso tre. Uno per i bianchi, uno per i colorati, uno per i neri; ah già, scordavo, li faccio asciugare e li riuso (nell'ordine in cui li ho scritti) fino a saturazione del colore.

La lana la lavo a mano con il detersivo per delicati e, a volte, con lo shampoo. Acqua gelida (soprattutto se è cachemire), strizzatura e non torcitura ed un bel po'di tempo a sgocciolare con il capo il più raggomitolato possibile. Stendere, possibilmente, in orizzontale.

Poi c'è il mio migliore alleato: il sapone da bucato. Alcune persone non ne amano l'odore, io non ne posso fare a meno. Polsini e collo della camicia? Pretrattare con sapone da bucato. Canovaccio della cucina? Prelavare con sapone da bucato. Calzettoni macchiati dalle scarpe? Sapone da bucato e ammollo. Stracci in microfibra? Guanti in gomma robusti (i panni in microfibra oltre tutto tagliano!) e sapone da bucato. Macchie? Indovinate un po'.... 

Ho accennato all'ammollo: un bagnetto prolungato in acqua (la temperatura dipende dal capo, se è possibile l'acqua deve essere molto calda) e detersivo o sapone da bucato può avere risultati insperati sui capi molto, molto, molto sporchi. 

Quali sono i vostri "trucchi" per il bucato? Ne avete da condividere? Parleremo poi di altri consigli per i capi!

Vi ricordo inoltre la campagna ZZUB "Invita un amico" grazie alla quale potreste farmi vincere un buono Amazon da cinquanta euro!

giovedì 11 settembre 2014

Zzub e #noncelapossofare... a seguire un'altra campagna

Dovete sapere che quando il Radioamatore sente le parole "Buzz marketing" inizia a tremare.

"Devo fare Buzz marketing" a casa nostra si traduce con "Sono iperattiva, nervosa, non tentare di interagire con me mentre scrivo nel vecchio portatile del 2004, ma in compenso il bagno è pulitissimo (quando sono sotto pressione inizio a pulire compulsivamente luoghi ed oggetti, ai tempi dell'Università lucidavo i ninnoli d'argento)".

Dicevamo che il Radioamatore teme il periodo in cui sono impegnata nel Buzz marketing perché ad ogni sua parola sbagliata potrei sbranarlo. 

Ma sto divagando, arriviamo al dunque: sono nel bel mezzo della campagna #noncelapossofare e quando ricevo una mail da Zzub con un bell'avviso: un'altra campagna. 

Due campagne di Buzz contemporanee corrispondono all'Armageddon e chi mi conosce lo sa

 immaginehome

Stavolta però è diverso, perché non sono io a dover fare il lavoro, ma voi: la campagna si chiama infatti "Invita i tuoi amici" ed è una campagna di reclutamento. 

Come funziona la campagna? Questo è il mio referral. Se attraverso il referral si iscriveranno almeno dieci persone, io parteciperò all'estrazione di un buono Amazon da cinquanta euro. 

E voi cosa ci guadagnate? Se avete costanza, amore per la scrittura e i social media e tanta curiosità, ci guadagnerete tante anteprime di prodotti e, come è successo a me, parecchi premi anche importanti. Se avete seguito sul blog commerciale la campagna "Share your Zzub" avrete potuto notare i prodotti testati e i buoni vinti dall'Economa.

Vogliamo quantificare? In un anno (2012) ho vinto il corrispettivo in buoni Amazon e premi della cifra che serve per acquistare un forno (verificato) e nel 2014 spero di poter bissare. Questo è l'aspetto materiale; per quello creativo è grazie a Zzub che ho imparato a modificare le foto e a creare video, proprio per le necessità delle campagne. 

Volete mettervi alla prova? Iscrivetevi o questa volta #noncelapossofare.


Zzub e #noncelapossofare: il dramma del diluvio

L'estate non è stata delle migliori, questo lo sappiamo tutti; i temporali sono stati continui e, purtroppo, ci sono stati parecchi danni a cose e persone.

Però in casa, abitando abbastanza in alto, si sta tranquilli, eh già.

Interno, sera, ora di cena; avevamo appena finito di mangiare e non avevamo ancora sparecchiato.

"Uh Radioamatore, guarda che temporale"

"Senti l'acqua come viene giù, Economa, andiamo alla finestra"

"Sì, sì. Uhhhh la pioggia è quasi orizzontale. Cos'è quella, grandine? Ma quanta..."

"Che rumore fa l'acqua"

"E certo, scende dai tetti. Senti... sembra una cascata"

"Eh sì, sembra proprio una cascata.... ECONOMAAAAAA ci diluvia in casaaaaaaa"

Girandosi, il Radioamatore si era accorto che dalla cappa della cucina, ricavata da un vecchio camino, scendevano le cascate delle Marmore di acqua sporca e nera.

Ovviamente, scatta anche il salvavita e rimaniamo al buio.

#noncelapossofare.

In questi casi è fondamentale principalmente una cosa: non farsi prendere dal panico.

Che sembra facile, ma.....

Invece serve veramente: tenere i nervi saldi permette di studiare le operazioni da fare. Nel nostro caso: mettere la bacinella dei panni sotto il Niagara, prendere lo straccio dei pavimenti per iniziare ad asciugare il possibile ed attendere pazientemente la fine del diluvio per ristabilire la disciplina della mia casa. Il tutto alla romantica luce della pila al Led amorevolmente retta dal Radioamatore.

Nel giro di 45 minuti la mia cucina era di nuovo asciutta, ordinata e profumata di pulito, comprese le stoviglie in precedenza abbandonate sul tavolo. Poi sono crollata a letto tipo pelle d'orso o quattro a spade, ma l'ho fatto lasciando tutto immacolato.


mercoledì 10 settembre 2014

Zzub e #noncelapossofare: il mitico sondaggione

Il mondo dei sondaggisti è un mondo curioso. Vendiamo i nostri dati personali e sensibili a chicchessia, in cambio di un corrispettivo in punti trasformabili in buoni Amazon (che, ormai, sono l'equivalente del petroldollaro nell'ecumene concorsistico).

Una volta o due l'anno, nella casella di posta del bravo sondaggista arriva LUI: il Santo Graal dei sondaggi, l'unicorno delle abitudini d'acquisto, l'Avalon dei buoni Amazon. Il mega sondaggio globale su tutto, dai media agli oggetti elettronici: paga gazillioni di punti, praticamente l'equivalente di dieci sondaggi.

A me è arrivato oggi. La mia reazione



Poi ho letto la mitica frasetta: "Il sondaggio durerà complessivamente circa 60 minuti".

Un'ora.

#noncelapossofare.

Un'ora a compilare caselline per un'Economa con la diplopia è praticamente impossibile. Ma. L'esperienza non è acqua. Non potendo l'Economa fare sforzi continuativi, ha imparato che:

Dividere un lavoro pesante in tanti micro lavori eseguibili durante un lasso di tempo prestabilito permette di portare a termine anche imprese inenarrabili.

Dovete fare le pulizie di fondo della cucina? Un ripiano per volta.
Dovete stirare un Everest di panni? Una ricarica del ferro da stiro senza caldaia, poi un altro compito, poi un'altra ricarica.

Eccetera.

Ora scusate, scappo: devo finire di lavare a mano un paio di cosette. Sapete, le ho lasciate in ammollo prima di inizare a scrivere il post.... 


martedì 9 settembre 2014

Zzub e #noncelapossofare: vediamo invece chi....

Per il progetto Zzub e #noncelapossofare il blog commerciale si sta arricchendo di tante storie!

Per il momento ce l'hanno fatta:


Nei prossimi giorni tanti altri dimostreranno che non sempre è vero quando si dice #noncelapossofare 
 

lunedì 8 settembre 2014

#noncelapossofare. I pantaloni bianchi del Radioamatore

Tempo di saldi estivi, qualche anno fa. Il Radioamatore compera un bel paio di jeans bianchi di una nota marca inglese.

Piccolo problema, si sporcano solamente a guardarli di striscio e si sa che il bianco tende ad ingiallire.

La mamma del Radioamatore, di buona lena, li lava a sessanta gradi in lavatrice.

Panico.

L'etichetta in pelle li macchia in maniera evidente. Un'attenta verifica delle istruzioni di lavaggio permette di constatare che la massima temperatura consigliata era di cinquanta gradi. Orpo, che precisione.

#noncelapossofare

Fortunatamente un'immersione dei pantaloni in acqua calda e bustina di prodotto smacchiante ha restituito al Radioamatore un capo perfettamente in ordine. E a me la certezza che la qualità della pelle dell'etichetta era infima.

Il consiglio è: verificate sempre le istruzioni di lavaggio dei capi e, possibilmente, acquistate solamente capi facili da gestire. La lavanderia in alcuni casi è un vero salasso!

domenica 7 settembre 2014

#noncelapossofare. La tintura per tessuti

Il fatto è che a quella maglietta a maniche lunghe con il coccodrillo tuo fratello ci tiene da morire.

Scoprire due inequivocabili chiazze gialline nel bel mezzo del capo di vestiario non è bello, e soprattutto è un chiaro segno che il BOSS (la mamma) ha di nuovo lasciato in giro a sgocciolare la candeggina.

E la maglia è nera.

Gioco di sguardi alla Sergio Leone: 

BOSS: "Era un po'sbiadita" 
Economa: "Sì, ma ora è rovinata. Perso per perso, proviamo a tingerla"
BOSS "Si può fare"

Comperiamo il colore per tessuti, inseriamo il tutto nella lavatrice ed aggiungiamo sale grosso come fissatore.
Parte il ciclo e tutto sembra andare per il meglio. Fino a quando per il bagno (e fortuna vuole che la lavatrice sia lì) inizia a spargersi un simpatico liquido scuro.

Mia madre blocca il ciclo di lavaggio e.... APRE L'OBLO'.

Avete presente Shining

#noncelapossofare

Il provvido arrivo del babbo ha sistemato tutto: il sale grosso aveva occluso il tubo di scarico. Rimosso il tappo e ripulito il povero bagno, abbiamo potuto constatare che la maglia aveva ripreso il suo splendore e che tutto si era risolto per il meglio. Con grande gioia del mio ignaro fratello.

Ergo il consiglio è: le istruzioni d'uso delle tinture per tessuti da lavatrice dichiarano che sia il sale grosso che quello fino vanno bene come fissatore nella tintura casalinga. Per evitare problemi di occlusione voi usate sempre quello fino.

I risultati, rispettando le dosi, sono ottimi; per di più, essendo la tintura solo per tessuti organici, il coccodrillo (ricamato in tessuto sintetico) non viene attaccato dalla tinta e rimane del suo colore originale!

#noncelapossofare. E so io il perché

Gli ultimi mesi dell'Economa non sono stati rose e fiori, per motivi seri. Per un periodo voleva lasciar perdere sondaggi e concorsi, Buzz marketing e promozioni. Poi ha capito che erano attività piacevoli, che la distraevano per qualche decina di minuti dai pensieri fissi e che potevano tutto sommato essere utili (e solo recentemente ha capito quanto).

Giugno: si sperava ancora nell'estate. Telefonata: "Cuginetta, il mio cellulare non va più. Me ne vinci uno?". 

Terrore. Panico. Morte. Distruzione. 

La flautata vocetta dall'altra parte della cornetta è quella di una cugina particolarmente coriacea che ha eletto l'Economa "Fornitrice di nuovo telefonino".

Perché non sto mai zitta e parlo dei concorsi? 

#noncelapossofare

Rispondo decisa: "Amore (e se io uso la parola "Amore" in una conversazione, sono alla canna del gas), non è che un cellulare si possa vincere da un giorno all'altro, però se hai pazienza vinco un po'di buoni Amazon e contribuisco all'acquisto." 

Silenzio dall'altra parte del filo. Risposta flautata "Quanto devo aspettare?". Controbatto "Puoi arrivare a settembre?".

Sì.

E quindi io partecipo alla campagna #noncelapossofare di ZZUB con il preciso intento di aumentare il monte buoni per il telefonino di mia cugina. Soprattutto perché alla mia pellaccia ci tengo e la cugina è decisamente concreta nei suoi propositi.

venerdì 5 settembre 2014

Settembre, buzz marketing e pioggia

Ultimo giorno di ferie, e in quindici giorni non ho scritto una benemerita. Ci ho avuto da fare e fortunatamente cose piacevoli, tra cui la mitica gita in Austria a comperare merci inutili all'Hofer con la soddisfazione di farmi dare un due di picche in tedesco da una commessa a cui avevo chiesto un'informazione in tedesco (segno che il corso di lingua base ha dato i suoi frutti).

Lunedì si ricomincia, e, stiamo zitti, non vedo l'ora di riprendere il lavoro (non sono normale, ma quando il lavoro piace....). 

Però.

Ho una sfilza di impegni presi da portare a termine, alcuni anche burocraticamente complessi e che avranno bisogno di concentrazione e dedizione.

Devo fare scorte a casa perché prima di partire ho svuotato lo svuotabile.

Il giro delle visite mediche mi sta chiamando e il collo ha bisogno di un ciclo di fisioterapie.

I polmoni mi chiedono da tre mesi "Quando arriva l'estate?" e non ho il cuore di dire loro che l'estate è stata come Santa Maria di Leuca: non pervenuta. 

Ed ogni tanto penso: #noncelapossofare.

Ma anche sì. Nuova campagna di ZZUB dedicata al rientro dalle ferie, e per la prima volta i due blog diventeranno tematici. Quello ufficiale sarà dedicato a consigli, trucchetti, dritte per facilitare il rientro e la vita quotidiana. Quello pubblicitario invece diventerà la solita miscellanea di racconti di persone che pensavano di non potercela fare ed invece alla fine ce l'hanno fatta, sulla scia del successo per l'iniziativa #myselfiestory.

Il che prevede un impegno non da poco da sommare al rientro. E sicuramente #noncelapossofare.

sabato 16 agosto 2014

Il consiglio del giorno: cose da fare quando si hanno cinque minuti liberi. Introduzione

Il tempo è poco. 

Spesso torno a casa e scopro una miriade di piccole incombenze domestiche di cui avevo scordato l'esistenza e che invece vanno portate a termine.

Altre volte, invece, mi trovo con i famosi "cinque minuti laschi" in cui giro per casa (giro ragionevolmente breve date le ridotte dimensioni della dimora) senza scopo.

Ho tentato di riunire le due cose: nei cinque minuti laschi mi dedico alle piccole incombenze. Nei limiti del possibile, funziona. 

Soprattutto perché il mio primo compito da cinque minuti è stato quello di creare una lista delle cose da fare per casa, e che inizierò a condividere con voi tra... non cinque minuti, ma nei prossimi giorni.


sabato 26 luglio 2014

Spendi e riprendi estivi.

Stamattina mi sono presa una pausa: un progetto di Buzz marketing è finito ieri, oggi pomeriggio inizierò il secondo. Ergo: parliamo di spendi e riprendi. In realtà le iniziative di cui vi parlerò non sono veri e propri spendi e riprendi, ma piuttosto iniziative promozionali che restituiscono belle cifrette, soprattutto per quanto riguarda i detersivi.

La prima è la classica: P&G Un aiuto concreto. L'attuale promozione prevede che, acquistando 20 euro in prodotto P&G e spedendo gli scontrini, si ottengano un blocchetto di buoni sconto di pari valore e una confezione di campioni omaggio. La promozione è valida dal 1 luglio al 30 settembre

Se invece si hanno più di 50 anni e negozi della catena Acqua e Sapone nelle vicinanze si può prendere parte ad un'altra iniziativa: Victoria 50, sempre della P&G. Stavolta, a fronte di un acquisto di prodotti per 50 euro (solamente nei negozi Acqua e Sapone, non nelle consociate) si riceverà, spedendo gli scontrini e la carta di identità attestante l'età della richiedente, un buono acquisto da 25 euro. La raccolta è valida dal 1 luglio al 31 dicembre 2014.

Fino al 30 novembre, invece, si potrà partecipare all'iniziativa Henkel "Dixan missione risparmio": acquistando in un unico scontrino 20 euro di prodotti delle linee Dixan, Perlana, Vernel, Nelsen, Pril, Bref, General e Bio Presto e spedendo lo scontrino si potrà ottenere un buono da 10€. Se si vuol tentare la fortuna, registrandosi al sito e giocando per un massimo di sette giorni (tre tentativi al giorno) al gioco on line si potrà ottenere il raddoppio del buono (io ho vinto!).

Se invece avete in giro ragazze e ragazzi che frequentano medie e superiori, c'è una bella iniziativa Ferrero: acquistando due prodotti delle linee Estathé e Nutella o merendine (ESCLUSI gli avancassa), giocando lo scontrino si possono ottenere buoni acquisto per libri scolastici da 15€ cadauno. I buoni non sono cumulabili, ma si risparmia molto! Un consiglio: giocate con e mail e nominativi diversi. 

Avete qualche altra iniziativa interessante da consigliarmi?


giovedì 17 luglio 2014

Luglio: buzz marketing, cose fatte, cose da fare

Detto che non avrei mai creduto che le parole "Santa Lucia" destassero in me una gioia tale, passiamo al resto dell'esistenza dell'Economa.

Come va? Di corsa, grazie.

Vi ricordate il progetto #MySelfieStory - Zzub di cui avevamo parlato? Bhé, stavolta non solo ho vinto il buono da cinquanta euro, ma sono arrivata addirittura prima! Eh son cose belle. 

Con nuova lena mi sto quindi dedicando alla nuova campagna Zzub: Share your Zzub, basata sul nuovo design del sito della community. Vi dico solamente che ho pubblicato un video su youtube (e chi lo trova è bravo) e che l'avventura continua sul blog commerciale

Tutto torna nei binari, e devo anche cominciare a studiare (ma cosa dico? Devo continuare a studiare!). Voi cosa state combinando? 

venerdì 11 luglio 2014

Oggi come d'accordo ho recato alla matura (cit.)

"Porco Giuda"

Mancano circa 16 ore al momento catartico e sento queste testuali parole all'altro capo della cornetta, e non è bello. Non è bello perché ad esclamarle è il maggior esperto della malattiasconosciutaaipiù di cui mi fregio. Il suo disappunto fu espresso come risposta all'affermazione "Ma io domani ho gli scritti della maturità"; non aveva tutti i torti, ma andiamo con ordine. 

Cinque mesi prima, reparto di chirurgia toracica a 150 chilometri dal natìo borgo selvaggio di nascita e residenza. "Così può ripetere l'anno senza essere bocciata! Siamo a gennaio e può ancora ritirarsi". Ora, o i luminari sono fatti con lo stampino, o sono io ad essere strana, perché se anche il primario che mi ha letteralmente salvato la vita (persona professionalmente con i controfiocchi e di un'educazione squisita) aveva questa ferrea convinzione che io non potessi affrontare il secondo quadrimestre e gli esami, forse un fondo di ragione poteva avercela. 

A suo sostegno, va detto che in quel momento io ero a letto, con la flebo, i drenaggi ed un curioso cigolio-scricchiolio proveniente dalla cassa toracica; ora, va bene che conosco persone che per aver subìto il mio intervento hanno ottenuto la pensione di inabilità, ma, insomma, non avevano mica diciottoanniquasidiciannove!

Quindi capite che nella mia mente malata, ho pensato "Col kaiser che perdo l'anno"; al primario, poverino, ho risposto qualcosa di sicuramente più decente, ma altrettanto perentorio. E che vuoi che sia il blocco polmonare di tre giorni prima....

E'che se tu di sabato sei lì ad assistere alla spiegazione su Lamartine, seppellendo quegli strani sintomi ed archiviandoli come "nervoso da maturità", perché così i medici ti avevano garantito, e il lunedì invece di affrontare il compito di latino sei in affannosa ricerca di un reparto di chirurgia toracica di quelli seri, bhé, devi attutire un bel colpo. 

40 giorni; record europeo. 40 giorni e torno in classe; non mi consentono di fare qualche tempo da uditrice, devo rientrare a pieno ritmo. Per fortuna i motivi giustificati di salute (eh la faccia) sono tra quelli che permettono il proseguimento dell'anno anche se non si possiedono i doppi voti in tutte le materie. Ho gli occhiali da sole in classe, il cortisone mi ha peggiorato la fotofobia, e dolori ovunque. Non posso temperare le matite ed ho tante, troppe pagine da recuperare. I compagni vengono a darmi lezione, io ci metto del mio. Ce la posso fare. Recupero. Niente sega dei cento giorni e ne approfitto per studiare.

1 maggio; muore Ayrton Senna. Becco l'influenza. Tornano i sintomi. Disfagica, disartrica, senza movimenti fini delle mani. Ci passerò otto mesi, così, ma allora non lo sapevo; mi era bastato il mese di "prima", con la voce che non veniva durante le interrogazioni e il cibo lasciato lì sul piatto per la semplice ragione che non riuscivo a deglutire e l'acqua andava su per il naso invece che scendere placidamente per quel caspita di esofago atonico. 

La 104 era uscita a febbraio, ma ancora non avevano composto le commissioni nelle ASL. Sarei rimasta fregata lo stesso, non avrei ottenuto l'articolo 16, perché non esisteva la legge 80 per gli oncologici e allora le convocazioni dopo la domanda erano molto lente. 

Non riesco più a studiare. 

Arriva il DDay.

Ora, dovete sapere che la mia sezione era detta la sezione Wimbledon. Unica sezione di francese nel liceo, aveva i professori più tosti e preparati nell'istituto e un tasso di bocciatura ad eliminazione diretta. Arrivava alla maturità circa il 50% degli iscritti al primo anno; il restante era stato gioiosamente segato tra il primo ed il secondo anno con pagelle utili a compilare le schedine del totocalcio. 

Il commissario interno mi chiede:"Che faccio, glielo dico?". Le rispondo "Noteranno le assenze, ma minimizzi per gli scritti. Vediamo per gli orali come andrà". No, perché io avevo chiesto di fare quattro prove scritte, ma come vi ho spiegato non essendoci la 104 mi sono attaccata al Tram 19 con fermata Museo Etrusco di Villa Giulia. 

Scritto di Italiano: tragedia. Non per me, che ho svicolato sul tema storico racimolando un 7 1/2 - 8 senza infamia e senza lode. Tragedia per chi portava italiano e si è trovato un tema sul problema della lingua in Manzoni. Fioccarono i 4. Per di più, una mia compagna si auto sorteggia come prima interrogata.

Giorno dopo, scritto di Matematica: uno dei temi ha un dato palesemente sbagliato. Gioco di sguardi e lo segnaliamo al commissario esterno, che ci consiglia di scrivere il nostro parere sul compito e di continuarlo con il dato giusto per noi. 
Due esercizi e mezzo su tre esatti, e avanti così.

Chiama il commissario interno "Gli scritti sono andati benissimo praticamente a tutti, che faccio?" "Prof, rimaniamo sul vago, ce la giochiamo pulita". Ottenne, però, che venissi interrogata come prima del lunedì invece che come ultima del sabato, adducendo spiegazioni plausibili.

Vedo i miei colleghi: uno si gioca il 60 perché il presidente di commissione, prof integerrimo e professionalmente ineccepibile, gli fa una domanda a trabocchetto che lo manda in palla. Sapemmo poi che "scremava" i papabili in questo modo. 

Arriva lunedì. Entro, dietro di me ci sono solo i miei genitori; si inizia da francese. Romanzo naturalista. Parto con i "Rougon Maquart" come ai bei tempi, ma dura un attimo. Eccola, bastarda di una disfonia. Iniziano i movimenti non controllati. Blocco le mani sotto le gambe, e continuo, continuo, continuo. Con la cadenza della paralisi flaccida, ma con una proprietà di linguaggio limpida. Alla fine mi bloccano. "Bene, bene, no, no, basta così, preparatissima. Passiamo ad italiano". 

E tu sei lì, con il vestito blu a fiorellini bianchi di Max Mara che l'anno scorso ti stava bene e invece ora inizia a cedere sotto quella maledetta ritenzione idrica da cortisone che ti farà passare da 46 chili (uscita dall'ospedale) a 77 (taglia 48, grazie) in dieci mesi, che deglutisci per quanto possibile. 

"No, ma la candidata porta fisica, non italiano",  il membro interno interviene stupita. "Scusi, è che era così preparata nel confronto naturalisti - veristi che pensavamo portasse italiano. Bene, mi chiuda questo circuito".

Il mio prof di matematica e fisica al liceo ci aveva preparati a tutto. Nel senso, ci aveva preparati all'esame di Fisica 1 a ingegneria e avevamo svolto tutti i temi di maturità presenti, passati e futuri di matematica. "Chiudi un circuito" per noi corrispondeva ad "Aprite il libro". Chiudo il circuito, due domande di teoria, e vedo il presidente di commissione alzarsi ed andare verso la porta. Cammina. E'quasi arrivato. Si gira: "Signorina, si pronuncia mass media o mass midia?" Ed io, con l'aria saputella "Mass media, è latino" (ora, non apriamo la discussione, nhé). "Brava, un punto in più" (le sue altre domande celebri di quell'anno furono "Mi spieghi il fulmine" e "Quanti sono circa gli articoli della Costituzione italiana"). Esce dalla porta. Esame concluso.

Un'ora e un quarto di disfonia allo stato puro. Mi giro e dietro di me ci sono una quarantina di persone di cui non mi ero accorta fino a quel momento. Esco. E'andata. Dopo nemmeno trenta secondi si affaccia il membro interno con un sorriso da orecchia ad orecchia, ma non avevo ben capito il perché. 
 
Come è finita? Diciamo solo che se avessi cannato il trabocchetto sulla pronuncia il 59 non lo avrei digerito tanto.

I wasn't lucky. I deserved it.

Margaret Thatcher

PS post scritto per colpa di LaNoisette






domenica 22 giugno 2014

Altre cose fatte dall'Economa

Ho comprato lo Zoku.

Mai mangiato tanti ghiaccioli allo yogurt in vita mia. 


sabato 21 giugno 2014

Son ca

Ci siamo.
Siamo vivi.
Ci stiamo riprendendo (qualcuno sa).
Ci stiamo preparando ad affrontare un lungo periodo faticoso, ma in cui speriamo le cose migliorino.

Ho visto gente, fatto cose, aumentato le mie esperienze.


Ho fatto il gelato dell'Arabafelice ed è venuto buonissimo.
Ho vinto milioni di neuri con un concorso Nivea Despar.
Sto perdendo a tutti i concorsi legati ai mondiali.
La mia maturanda speciale ha quasi finito l'Amba Aradam e ne sono fiera (perché prendere la maturità a cinquanta anni, ragazzi, è da persone serie). 
Voglio prendere il Radioamatore ed andare al mare.
Sto tornando. Lentamente. 


domenica 25 maggio 2014

#myselfiestory e ZZUB. Buzz marketing, don't extend yourself

Io ce lo sapevo. Il progetto #myselfiestory sta avendo vita propria. Tipo che ho iniziato dicendomi "Dai, un paio di post e un paio di Tweet" e mi sto ritrovando con almeno altri dieci "selfie" da scrivere. 

Per di più hanno prorogato i termini per inviare i propri capolavori (le altre partecipanti) o le proprie ciofeche (le mie). Si potrà far danno fino al 27 maggio.

Se vi avanza del tempo e siete particolarmente masochisti, sull'altro blog troverete gli sviluppi. Commenti, anche feroci, sono graditi.

martedì 20 maggio 2014

Ci sono (ma anche no)

Per una serie di ragioni non troppo belle non sto scrivendo sul blog ufficiale.
Su quello commerciale, è invece in corso una nuova campagna Zzub, legata al progetto #myselfiestory (ed ho anche aperto un accounto Twitter!).

Qui per il concetto della campagna e qui per l'evento a Milano il 29 maggio Teatro Grassi.

Sto seguendo la campagna a modo mio, con tante storie di selfies femminili molto particolari.

La campagna durerà fino al 24 maggio ed aggiungerò tante curiosità e tanti ritratti.

giovedì 24 aprile 2014

Critica letteraria economa: Salvo Di Grazia, "Salute e Bugie, Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani"


Io c'ero. C'ero cinque anni fa, quando il blog è stato fondato. Il dottor Di Grazia lo seguo da sempre, e me ne vanto. 

Quando ho avuto la notizia ufficiale dell'uscita del libro mi sono precipitata a comperarlo e a leggerlo; come il blog, il libro affronta tutta la scienza e la pseudoscienza del mondo della salute.

Il dottor Di Grazia ha un pregio incredibile: spiega. Spiega per filo e per segno, con dati, notizie verificabili e numeri, perché un metodo proposto come cura possa funzionare o meno. E lo fa per tutti gli argomenti trattati, dai coni per le orecchie (ehm.... confesso, li ho usati anche io rimediando una dermatite) alle cure contro il cancro o le malattie degenerative, con linguaggio semplice ed efficace.

Per chi, come me, nella vita quotidiana"trappola" tra medici e cure è una lettura a dir poco affascinante. Per chi invece ha la tentazione di cedere alle sirene della pseudomedicina, è una lettura d'obbligo. Spoilerone: scoprirete cose inimmaginabili, ed assolutamente inaspettate. 


mercoledì 23 aprile 2014

Stagione cinque per mille 2014

Rinnovo a tutti i lettori il mio consiglio per il cinque per mille

Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative Amici delBesta - Onlus. 

Codice fiscale 06673370158


Soprattutto perché per il 2015 è previsto l'avvio di un nuovo protocollo terapeutico per la malattia (incrociamo le dita....).

domenica 13 aprile 2014

Ricetta fin troppo furba: gli economi bigné

DISCLAIMER: questa ricetta è talmente cialtrona che l'Accademia della Cucina cialtrona mi ha espulso per eccesso di cialtroneria.

Il lato positivo di questa ricetta cialtrona è la versatilità: a seconda del tempo a disposizione, della voglia e della capacità culinaria gli ingredienti possono essere preparati o comperati già fatti.

La mia versione è quella di cialtroneria maxuma perché avevo molta fretta.

Bigné cialtroni

Ingredienti

  • 1 confezione di bigné pronti
  • 1 confezione di preparato per crema pasticcera
  • 1 confezione di panna UHT da montare
  • Latte q.b.
  • Cioccolato fondente extra
  • Cucchiaino
  • Frusta
  • Ciotola
  • Coltello
  • Pentolino
  • Cucchiaio in legno

Procedimento

Mantenendo le dosi suggerite sulla confezione, preparare la crema pasticcera sostituendo il latte con la panna. Dovrà rimanere abbastanza soda

Con l'aiuto di un coltello seghettato, tagliate i bigné avendo cura di non mescolare i vari coperchi; eventualmente premete delicatamente con un dito per aumentare lo spazio interno, avendo cura di non danneggiare il fondo.
Riempite i bigné (se siete bravi con un sac à poche o una siringa, se siete cialtroni con un cucchiaino) e ponete i bigné su un vassoio o una teglia. 

Sciogliete il cioccolato a fuoco lento con pochissimo latte, e sempre con l'aiuto di un cucchiaino ricoprite il colmo dei bigné.

Lasciate asciugare. Sono pronti!


Come vi ho detto, avevo molta fretta (avrei preparato volentieri la crema pasticcera), ma il risultato è stato veramente apprezzabile: meglio di alcuni pasticcini "comperi" che ho assaggiato. 

Cialtronissimi e velocissimi!