martedì 6 aprile 2010

La mamma dell'Economa è arrabbiata

Come da titolo, la mamma dell'Economa è arrabbiata. Anzi è furiosa, il che non è un bene: di solito questo significa che l'ONU è in pieno allarme e la NATO prepara le truppe. Dato che però la ragione del suo inquietarsi non è riferibile alla famiglia, alle parentele o alle conoscenze, il suo stato d'animo non turba la pace della scrivente. Anzi, le ha dato un bello spunto per un post.

Dovete sapere che negli ultimi decenni la mamma dell'Economa di mestiere ha fatto la manager familiare, cioè si è sobbarcata un ruolo di non poca importanza e non poca difficoltà. Ha affrontato vacche grasse e vacche magre, ha visto situazioni economiche floride o brutte, ha girato negozi e supermercati, insomma, si è fatta una grande esperienza come buyer.

Allora, con chi è furiosa? Con le associazioni di consumatori, in particolare con quelle che ad ogni festività proclamano l'aumento dei prezzi degli alimentari. Lasciamo perdere le case petrolifere, per cui non ho parole adatte, dato l'automatico aumento in vista di ponti e percorrenze maggiori, ma mia mamma ha ragione al 100%. Lei ha semplicemente detto:"Per la prima volta in vita mia, ho la possibiltà di scegliere cosa, quanto e a quale prezzo comperare un bene".

Nei primi tempi del suo managment, infatti, esistevano solamente piccoli negozi ed un supermercato che faceva monopolio: i prezzi erano alti e, dato che siamo in una cittadina, c'era anche un certo "cartello" per tenerli tali.
Poi una ventina di anni fa sono nati gli ipermercati a Roma Sud, che, grazie a qualche viaggio settimanale, permettevano già un grande risparmio, a costo però di benzina e tempo.

Oggi abbiamo 2 discount a distanza di 500 metri da casa, che hanno ottimi rapporti qualità prezzo. Se vogliamo per forza "le marche", ci sono 3 supermercati, di cui 2 accettano buoni pasto. Se vogliamo fare un giretto in macchina, oramai perdiamo il conto degli ipermercati a meno di mezz'ora di tragitto.
Ora che ha più tempo a disposizione (figli al lavoro, marito in pensione che funge da supporto nei mestieri di casa e da autista), mia mamma si diverte: sfoglia i volantini, vede cosa manca in casa, cucina da ingredienti freschi, surgela, panifica e risparmia.

Risparmia non per tirchieria o per un progetto a lungo termine (ringraziando il cielo, i miei genitori sono a posto da qualche anno in questo senso). Risparmia perché può spendere in modi più piacevoli il danaro. Fa girare l'economia, viaggia, legge, va in vacanza, perché la spesa per casa (alimentari e non) anche grazie al nuovo managment con l'aiuto dell'Economa, è drasticamente diminuita.
Allora perché le associazioni dei consumatori lanciano gli allarmi? Io penso per auto promozione, ma aspetto le vostre opinioni.

2 commenti:

  1. Perfettamente d'accordo. Ad ogni ricorrenza (inizio anno, pasqua, estate, dopo estate) sono ridicoli questi proclami del tipo: dopo l'estate rincari di 500 euro a famiglia. Poi uno si fa le somme e secondo le associazioni dei consumatori spenderà ogni anno 2.000 euro in più.

    Non considerano mai poi (cosa che dovrebbero suggerire se facessero un servizio) che ci sono molti modi per risparmiare: discount, conti o assicurazioni online etc

    Certe critiche come per la benzina ci stanno, ma in generale sono esagerati. Chiaro che hanno solo scopi promozionali, anche perché nel nostro sistema giornalistico se non spari cifre folli non conquisti nemmeno un trafiletto a pagina 30.

    RispondiElimina
  2. Benvenuto a banca-del-risparmio!
    Posso citare la tua risposta in un post apposito? Hai dato begli spunti.

    RispondiElimina