domenica 13 settembre 2009

Retributivo o contributivo?

Chi sono costoro? Questi due Carneade sono i due metodi con cui vengono liquidate le pensioni. Sono stati oggetto della cosiddetta "Riforma Dini", quella che ha picchettato un sistema pensionistico diretto allegramente verso il baratro per come era stato creato. Le pensioni, infatti, rientrano nella cosiddetta "previdenza", cioè quei servizi erogati al cittadino e basati sui contributi versati. Un'altra serie di servizi è quella basata sull'"assistenza", cioè non legati solamente alla contribuzione, ma anche ad una situazione di riduzione della capacità lavorativa.
Gli enti previdenziali hanno infatti anche due bilanci, uno per la previdenza (fondato sui contributi in entrata e le prestazioni previdenziali in uscita) e uno per l'assistenza, in cui lo Stato chiede all'ente pensionistico di "anticipare" i soldi, promettendo solennemente che li restituirà.
Ora capite la storia del "buco" degli enti previdenziali? E'dato dall'assistenza, cioè dai crediti dell'ente verso lo Stato. La previdenza, soprattutto dei lavoratori del privato, gode di buona, se non ottima, salute. Preché la previdenza sta così bene? Ritorniamo al signor Dini ed alla sua riforma.
Prima del 1995 le pensioni si basavano sul metodo retributivo, cioè su un calcolo basato sulla retribuzione nell'ultimo quinquennio lavorativo; di solito, alla fine della carriera lavorativa si guadagna di più rispetto all'inizio. Molte promozioni erano poi finalizzate ad avere uno stipendio più alto nell'ultimo periodo (nello Stato era la norma) ed avere una pensione più ricca. Capite bene che questo sistema non poteva andare, dato che, anche per l'età bassa in cui si poteva andare in pensione, il bilancio previdenziale si era trovato in squilibrio. Siamo allora, gradualmente, passati al metodo contributivo: la pensione viene calcolata sui contributi versati durante tutta la vita lavorativa, rivalutati secondo alcuni parametri. Ad occhio e croce, ogni anno lavorato corrisponde ad un 2% della nostra futura pensione. Il metodo ha due vantaggi: un calcolo molto più equilibrato ed un incentivo a non fare "i furbi" versando il minimo indispensabile per poi, improvvisamente, avere uno stipendio ricchissimo per soli 5 anni, stranamente gli ultimi lavorati.

I contributi versati possono essere reali o figurativi. I contributi figurativi coprono a date condizioni periodi in cui non si è lavorato (militare, disoccupazione, gravidanza...) e possono essere validi per il diritto e/o il calcolo.

Spero che i signori Retributivo e Contributivo vi siano ora più chiari. Parleremo poi dei vari tipi di pensione: principalmente, vecchiaia ed anzianità, approfondendo anche i concetti di diritto e calcolo.

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