mercoledì 8 aprile 2009

Gestione del microrisparmio

Spero che il barattolo dei risparmi inizi a dare i suoi frutti. Il vostro compito, durante il fine settimana lungo, sarà aprirlo e contare i soldi. Se la cifra supererà i 100 euro, avrete un nuovo esercizio per il mese di aprile: aprire una forma di deposito.

La maggior parte di noi ha un conto corrente in cui confluiscono i nostri redditi: è una forma di accumulo comoda da gestire (una volta aperto e stabilita l’alimentazione, va avanti da sé), ma che rende poco o nulla, tra tassi di interesse minimi e spese di gestione.

Rimasi molto sorpresa, ad un corso di inglese, quando l’insegnante disse che nel mondo anglosassone tutti avevano 2 conti: uno corrente, per avere bancomat, assegni eccetera, ed uno di risparmio, che non permetteva queste operazioni, ma garantiva un maggiore interesse. Girovagando per la rete, ho visto che effettivamente questa suddivisione viene raccomandata.

A questo punto, penso abbiate capito il mio scopo per il barattolo: perché tenere ferma una cifra, piccola che sia, se può rendere anche un minimo interesse? Allora siate pronti, analizzeremo le varie forme di micro deposito o micro accumulo: i nostri micro risparmi potranno mettere le basi di un macro capitale (non ridete, Paperon de’Paperoni non ha forse iniziato con la numero uno)?

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